5 mosse per la felicità di coppia
I consigli da seguire per essere
una coppia felice e vivere una relazione armoniosa e ricca: dalla
scelta del partner alla gestione dei piccoli conflitti.
- La ricerca del partner: imparare a scegliere bene
Una brutta notizia: il partner
ideale non c’è. Ma ci sono molti possibili candidati che il destino pone
sulla nostra strada. Come trovare quello giusto? Vediamo.
DATTI TEMPO Per
scegliere bisogna, è ovvio, fare esperienza. Quindi mettersi in pista,
magari nei luoghi frequentati da chi ha i nostri stessi interessi. Se un
incontro è “promettente”, all’inizio si dovrebbe essere mossi da
qualcosa di simile all’amore e alla passione. Ma attenzione: poi bisogna
darsi tempo. Sbollite le tempeste amorose, si vedrà l’altro con
obiettività. E si potrà capire se stimola anche desideri di condivisione
e costruzione. Insomma, ci vuole una persona con “le spalle da
mugnaio”: la relazione di coppia non è solo un bel giardino fiorito.
METTI IN CONTO QUALCHE RINUNCIA L’essere
umano è spinto da pulsioni egoiste che tendono a far saltare le regole
della vita a due. Ma, per stare insieme, bisogna sacrificare qualcosa e
porsi dei limiti.
- Le capacità di ognuno: saperle valorizzare
Questo argomento ha a che vedere con
la questione del potere. E, cioè, di chi decide cosa, del rispetto
reciproco e così via. Prima di tutto, all’interno di una coppia, è molto
importante favorire una certa mobilità di ruoli e una alternanza
nell’assunzione della leadership. Per esempio, lei dovrebbe avere
l’ultima parola nell’educazione del pargolo e lui nella scelta della
strada migliore per evitare di cadere in un burrone durante una gita in
montagna. Evitando, però, con cura la rigidità. In pratica, occorre dare
a se stesso e all’altro l’occasione di scombinare i piani e gli scenari
possibili.
NON INVADERE IL CAMPO ALTRUI
E se l’altro è in difficoltà? Invece di “scavalcarlo”, è più sano
mettersi a disposizione, rendersi utili sulla base dei suoi bisogni e
indicazioni. Mantenendo una certa flessibilità. Perché, con il tempo, ci
si potrebbe rendere conto che l’altro ha maturato nuove capacità. E che
è molto utile sfruttarle.
- Il punto di vista: avere un doppio sguardo
Nella vita, troppo spesso, si tende a
usare il pensiero come un’equivalente dell’azione. Tenere a mente la
lista della spesa, per esempio, è sicuramente normale, ma vuol dire
limitarsi a usare il pensiero come un organizer. Al contrario, per sé e
per la vita di coppia, è importante sviluppare una “visione binoculare”.
Con la quale, da una parte si pensa a come risolvere i problemi,
dall’altra ci si sofferma su ciò che passa per la testa.
DISTINGUI IL TUO MONDO DAL SUO Lo
stesso si dovrebbe fare nei confronti del partner, tenendo sempre
presente che il comportamento altrui è il risultato di pensieri, vissuti
e meccanismi mentali che appartengono al loro proprietario. Francis
Grier, un noto psicoanalista inglese, dice che quando si sceglie un
partner, in realtà, si sceglie un estraneo che ricorda il padre, la
madre, un fratello… Vuole dire che il rapporto con le figure cruciali
del mondo esterno è strettamente legato ai personaggi del proprio mondo
interno. Così, però, si confondono le cose che fa e dice l’altro, con
quello che si ha dentro. Ecco perché è importante distinguere ciò che
appartiene a sé da quello che è il vissuto dell’altro.
-
Il sale della vita a due: litigare un po'
Fatta la propria scelta, felici e
contenti, ecco che qualcosa non funziona. Così scatta il litigio. Niente
di male: è dimostrato che le coppie che non litigano mai hanno una vita
breve o, peggio, una lunga esistenza triste e piatta. Quindi: sì alle
baruffe che scaldano gli animi, no ai musi lunghi e ai rancori. Litigare
vuol dire scontrarsi con l’altro, fondersi e confondersi. Ma questa
descrizione non assomiglia a quella dell’innamoramento? Anche in quel
caso c’è la fusione, lo scambio di oggetti e immagini interne. Ergo: il
litigio e l’amore sono inseparabili, ma occorre litigare in modo non
distruttivo.
IMPEGNATI A RECUPERARE L’importante
è imparare a rimettere insieme le cose. A pensare che la propria
superiorità (o, meglio, la propria non inferiorità) si manifesta con la
capacità di contare fino a 10, di non farsi travolgere da passioni
insane, di farsi carico (momentaneamente) delle turbolenze emotive
dell’altro. Insomma, è importante far scattare una “funzione
genitoriale” per tutelare la coppia, se stessi e, magari, anche l’altro.
Se lo aiutiamo a recuperare calma e lucidità, faremo una cosa buona per
lui, per noi, per tutta la famiglia.
-
Lui e lei: trasformarsi in un team vincente
Un team con una leadership a
“corrente alternata”. Così dovrebbe essere la coppia. Perché, in tante
questioni, è importante che ci sia chi decide (magari ascoltando
l’altro). Nello stesso tempo, ci si deve avvicendare nella funzione di
leader e di gregario. Se si dà fiducia al partner, riconoscendogli una
capacità in qualche campo, si sarà pronti a farsi guidare: la cosa
importante è saper tollerare la passività. Senza alcun timore di perdere
la faccia, la stima di sé, magari la propria virilità.
COLTIVARE L’INTIMITÀ, MA APRIRSI ANCHE AGLI ALTRI
Essere un team non basta. È molto importante anche saper stare insieme
al partner in un clima di intimità e calore e, allo stesso tempo,
aprirsi agli altri.
TENERE A BADA IL BISOGNO DI DIPENDENZA Invece
di aprirsi a mille relazioni, è più sano ammettere i propri bisogni di
dipendenza. Senza, però, farsene sopraffare al punto da chiudersi in un
rapporto esclusivo con un partner senza il quale non si fa un passo.
DARE SFOGO ALLA PROPRIA IDENTITÀ
Per riuscire a stare in coppia senza annullarsi servono equilibrio,
un’autostima a prova di bomba e confini dell’Io ben definiti. Basta
essere disponibili a stare con l’altro senza rinunciare alle proprie
identità, idiosincrasie e bisogni. In pratica, se ci si sente abbastanza
ricchi e completi tanto da non temere di essere depredati, risucchiati e
impoveriti dall’altro.
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